LAZIO

ALTIPIANI DI ARCINAZZO – FIUGGI

172 km: svincolo Vicovaro – Subiaco – Altipiani di Arcinazzo – Guarcino – Campocatino – Fiuggi – Piglio – Cave – svincolo San Cesareo

altipiani di arcinazzo – fiuggi

altipiani di arcinazzo - fiuggi

Le distese verdi degli Altipiani di Arcinazzo, i dintorni boscosi e la cittadina di Fiuggi, famosa per gli stabilimenti idropinici, sono le località principali toccate da questo itinerario. Se non si è in pieno inverno, vale anche le pena di fare una bella diversione, andata e ritorno, verso le piste sciistiche di Campocatino, a 1800 mt. s.l.m., da dove si potrà ammirare un bellissimo panorama in cui spicca il lago di Canterno, un grosso catino a quota intermedia, e, più lontano e più in basso, la valle dove corre l’autostrada A1.

20170708_131613

Il lago di Canterno visto da Campocatino

20170708_132408

Campocatino

 

27052013070

Campocatino

 

Il giro include anche Subiaco, antica cittadina di fascino particolare, e il transito da Piglio, arroccata su un costone, che è preferibile raggiungere dalla sovrastante SP 20, provenendo da Fiuggi. Il rientro è una lunga cavalcata sulla SR 155 (che collega Roma a Frosinone)  fino al casello A1 di San Cesareo.

cropped-s-l16002.jpg

MONTI PRENESTINI

160 km: via Maremmana – Palestrina – Capranica Prenestina – Guadagnolo – Casape – Poli – San Gregorio di Sassola – Ciciliano – Cave – San Vito Romano – Gerano – Agosta – svincolo Vicovaro

monti prenestini

monti prenestini

A due passi da Roma, uscendo sulla Prenestina, questa serie di piccole dorsali separate da valli ben ordinate in senso longitudinale sembra fatta apposta per girovagare con andatura rilassata, limitando al necessario il borbottio del motore.

20160417_115457

Monti Prenestini

I borghi che si attraversano hanno uno stile tipicamente italico e sono poco conosciuti. E’ consigliabile iniziare il giro da Palestrina, da dove ci si arrampica, tra curve favolose, verso Capranica Prenestina, il punto di snodo della zona, la cui piazzetta è un luogo di sosta rinomato per i motociclisti. Da Capranica si prendono tutte le direzioni, incluso verso Guadagnolo, che svetta oltre i 1000 metri e dove ci sono aree attrezzate per picnic.

20160417_115440

La vetta di Guadagnolo

Impegnativi i numerosi tornanti (una ventina) per scendere da Rocca di Cave verso Cave, mentre sono suggestivi i numerosi tratti particolarmente ubertosi (e umidi!), tra i quali quelli da e verso Rocca Canterano. Per finire ci si immette sulla SR 411, piatta e veloce, e infine sulla Tiburtina per raggiungere il casello di Vicovaro.

cropped-s-l16002.jpg

STRADA DEL VINO CESANESE – MONTE SCALAMBRA

121 km: svincolo Vicovaro – San Vito Romano – SP 61 – Olevano Romano – Bellegra – Roiate – Serrone – monte Scalambra – Piglio – Acuto – Altipiani di Arcinazzo – Paliano – svincolo Colleferro

strada del vino cesanese – monte scalambra

strada del vino cesanese

E’ la zona che comprende le propaggini sud-est dei Prenestini, arrivando a ridosso dei Simbruini. Particolarmente indicato percorrerla all’inizio dell’autunno (strada del vino cesanese), mentre avviene il mutamento dei colori dei boschi e, transitando in alcuni paesi, si avverte forte l’odore del mosto. E un giro tipicamente “country”, che propongo iniziare dal casello di Vicovaro della E 80, per poi dirigersi verso sud attraversando alcuni centri abitati dei Prenestini (Sambuci, Pisoniano, San Vito Romano, Olevano Romano, Roiate e Serrone) con una diversione andata e ritorno sul Monte Scalambra, dove, dopo i numerosi tornanti che si inerpicano dentro un bosco sempre più fitto, da quasi 1400 metri si può godere del panorama sulla valle tra i Prenestini e i Lepini. Poi si continua sulla SR 155, passando vicino a Piglio e Acuto, entrambi arroccati su vette sicure, e visto che ci siamo… non può mancare un passaggio dalla vicina Fiuggi, godendosi poi la bellissima strada (SP 147) che porta agli Altipiani di Arcinazzo. Da qui, per toccare tutti i comuni del vino Cesanese, si prende la SP 20 per tornare verso Piglio e poi raggiungere Paliano, adagiato su una tranquilla collina circondata da campi e vigne. Infine si va verso l’A1 per tornare a casa (ma chi torna a Roma potrebbe preferire la più intrigante SR 155…).

cropped-s-l16002.jpg

MONTI LEPINI

151 km: Tuscolana – Artena – Segni – Carpineto Romano – Roccagorga – Sezze – Norma – Cori – Segni – svincolo Colleferro

monti lepini

monti lepini

Per chi parte da Roma, è semplice lasciare la città dalla Tuscolana e proseguire dritto dopo Frascati verso i castelli romani, già di per se piacevoli, per poi deviare a sinistra verso Artena sulla SP 600 e infine Colleferro. Da qui inizia la salita verso Segni, punto dal quale inizia un vero e proprio periplo di questa formazione montuosa, con ritorno a Segni dal versante ovest. Molto bella Norma, per la sua posizione dominante sulla pianura Pontina, che si può osservare fino al mare, e Cori, per le sue caratteristiche mura e altre opere architettoniche di valore storico. E’ un tour adatto a chi vuole passare mezza giornata in moto quasi senza sosta.

cropped-s-l16002.jpg

APPIA – CIRCEO – SABAUDIA

212 km: via Anagnina – Grottaferrata – Velletri – Cisterna di Latina – via Migliara 47 – Borgo San Donato – Sabaudia – Mezzomonte – San Felice Circeo – Torre Paola – lungomare di Sabaudia – Borgo Grappa – Foce Verde – Acciarella – Aprilia – SP 3 – via Ardeatina – GRA

appia – circeo – sabaudia

appia - circeo - sabaudia

Il lungo rettilineo dell’Appia caratterizza questo percorso. Fatto di mattina e senza fretta è meno noioso di quanto non sembri. Partendo da Roma, i grandi curvoni prima di Velletri sono particolarmente stuzzicanti, ma per arrivarci è meglio passare da Grottaferrata, per evitare il traffico di Ariccia – Genzano. Poi una lunga cavalcata sulla SS 7, racchiusa da enormi pini, le cui radici si fanno sentire sotto il manto stradale…..! Le riserve naturali intorno a Sabaudia rendono l’aria fresca e gradevole. A parte la classica sosta a San Felice Circeo, il lungomare di Sabaudia è la vera bellezza del tour, e non sarà possibile resistere, in estate, alla tentazione di un tuffo in mare. Per ovviare alla monotonia del rientro è preferibile deviare sull’Ardeatina all’altezza di Campoleone di Lanuvio. E’ un percorso che, in alcune condizioni di luce, si può anche fare in senso inverso, specie se si parte la mattina presto.

cropped-s-l16002.jpg

MONTI AURUNCI

129 km: svincolo Frosinone – Ceccano – Vallecorsa – Lenola – SP 99 – Fondi – Sperlonga – SR 213 – Itri – Campodimele – Pico – svincolo Pontecorvo

monti aurunci

monti aurunci

E’ un tour che potrebbe essere percorso anche in senso inverso, o variando le direzioni attraverso le numerose strade che collegano i due assi principali (la SP 99 e la SR 82). Fra i tratti più divertenti per la guida c’è senz’altro quello che si inerpica, pieno di curve, tra Sperlonga e Itri, aprendo la vista sul golfo tra il Circeo e Gaeta. Anche le molte curve tra Vallecorsa e Fondi saranno un divertimento per la guida, lungo una strada che ha il pregio di essere poco trafficata. La sosta per il pranzo è consigliata sulla costa.

monti aurunci IMG_20140609_135525

dai Monti Aurunci verso il mare

cropped-s-l16002.jpg

MONTI DELLA TOLFA – AURELIA

152 km: svincolo Cassia – Manziana – Tolfa – Santa Severa – Furbara – SP 2c – Ceri – Palidoro – svincolo Aurelia

monti della tolfa – aurelia

monti della tolfa - aurelia

E’ un giro non molto impegnativo, per quando non si ha tanta voglia di sfoggiare tecnica di guida, anche se sui monti della Tolfa le curve strette non mancano. Se si parte da Roma è preferibile iniziare di mattina, provenendo da est, per questo il primo tratto si snoda lungo la Braccianese fino a Manziana. Oltre che per godersi il giro, sarà il traffico a consigliare un’andatura rilassata. Poi la salita fino a Tolfa e la successiva discesa verso il mare sono il tratto più intrigante del percorso, tenendo a mente che è possibile imbattersi in qualche mucca che passeggia in mezzo alla strada e non ritiene necessario scansarsi. Dopo una visita di prammatica al castello di Santa Severa, per non tornare dritti sulla monotona Aurelia, consiglio una diversione in piena campagna romana, prima verso Sasso, e, dopo aver ripercorso per un breve tratto la Braccianese, deviando sulla SP 4 verso Ceri, piccolo borgo racchiuso che merita una visita. Infine di nuovo l’Aurelia fino al Grande Raccordo Anulare di Roma.

cropped-s-l16002.jpg

LAGHI BRACCIANO – VICO

157 km: svincolo Cassia – Vigna di Valle – Anguillara Sabazia – Trevignano Romano – Manziana – Capranica – Ronciglione – SP 1 San Rocco – Monterosi – svincolo Cassia bis

laghi bracciano – vico

laghi bracciano - vico

E’ un classico delle gite fuori porta da Roma, infatti si parte dal Grande Raccordo Anulare. A Vigna di Valle si potrebbe visitare l’interessantissimo Museo Storico dell’Aeronautica Militare, mentre Anguillara Sabazia e Trevignano sul Lago  offrono varie possibilità “gastronomiche”. Molto bello, ovviamente il tratto di strada prospiciente il lungolago, con vari punti adatti a scatti e riprese varie (parliamo di fotografie e filmati…). Per chi ha tempo, si potrebbe fare un giro anche al lago di Martignano, immediatamente e est di quello di Bracciano. Più sperduto e misterioso è il lago Vico, attorniato com’è da tratti boscosi molto fitti, e che potrebbe essere raggiunto anche da Caprarola. Il rientro risulterà veloce percorrendo la Cassia bis.

Immagine 015

sponde del lago di Bracciano

cropped-s-l16002.jpg

LAGO DI BOLSENA

205 km: Cassia bis – Monterosi – via Nepicina – Ronciglione – SP 1 – Viterbo – SR 2 – Montefiascone – Bolsena – SS 489 – SS 114 – SP 8 – Marta – Viterbo – Vetralla – SP 493 – Barbarano Romano – Monte Romano – svincolo Tarquinia

lago di bolsena

lago di bolsena

Dopo una lunga e veloce cavalcata sulla Cassia si raggiunge Viterbo e poi Montefiascone, da dove inizia la discesa verso lo specchio d’acqua, di cui si apprezza subito la vastità e il colore azzurro intenso. Dopodichè si arriva a Bolsena, il centro da visitare, e poi si prosegue trotterellando tutto intorno al lago fino a Marta. Ci sono molti posti dove fermarsi a prendere il sole o a fare un bagno. Per il rientro, al fine di  non ripetere lo stesso percorso al contrario, bisogna andare verso l’Aurelia. Tra le varie possibilità suggerisco di passare da Vetralla e poi deviare sulla SP 42 verso Barbarano Romano, nel Parco regionale Marturanum, zone dove è sempre possibile imbattersi in qualche angolino curioso, e poi prendere la superstrada E 80 a Tarquinia, piccola cittadina che, se avete tempo, merita una visita.

cropped-s-l16002.jpg

PARCO DI VEIO – TUSCIA

158 km: svincolo Flaminia – Santa Maria – SP 14a – Magliano Romano – Faleria – SS 3 – SP 150 – Orte – Centignano – Corchiano – SS 311 – Nepi – SP 37 – SP 10a – Campagnano di Roma – Formello – svincolo Cassia bis

parco di veio – tuscia

parco di veio - tuscia

Il parco di Veio è immediatamente a ridosso di Roma – Nord, ed è contiguo a zone residenziali molto conosciute. E’ ideale per chi vuole fare un rapido giretto nella campagna romana, specialmente in autunno, per apprezzarne i colori. Per chi ha più tempo, superando Campagnano Romano, ci si può addentrare nella Tuscia profonda e meno conosciuta, ed avere davvero la sensazione di perdersi in luoghi senza tempo. Arrivati a Orte si inverte la direzione per rientrare, raggiungendo di nuovo (scegliendo il percorso anche casualmente) Campagnano Romano. Vicino c’è la famosa pista di Vallelunga…..(se qualcuno ha voglia di correre, c’è un calendario delle prove libere). Superato Formello, rientro veloce sulla Cassia bis.

cropped-s-l16002.jpg

SALARIA – FLAMINIA

191 km: svincolo Settebagni – Monterotondo Scalo – Osteria Nuova – SS 4 – Rieti – Piediluco – Terni – Narni – SS 3 – Civita Castellana – Rignano Flaminio – svincolo Labaro

salaria – flaminia

salaria - flaminia

Un tuor molto bello e veloce, a dispetto della lunghezza del percorso, per godersi due delle principali strade consolari. Può essere percorso, con pari godimento, indifferentemente in un senso o nell’altro. La Salaria fino a Rieti è davvero veloce, poi, sconfinando in Umbria, segue un tratto di curve fino al Lago di Piediluco, dove si respira un’atmosfera molto rilassante. Andando verso Terni, chi ha tempo potrebbe optare per una visita alle Cascate delle Marmore. Superata Terni ci si ricongiunge alla Flaminia all’altezza di Narni, località che merita una visita del centro storico e dei suoi ristoranti. Poi si prosegue sulla Flaminia fino a Roma, attraversando l’agro romano con andatura da viaggio. Nei tratti iniziale e finale, sono possibili varie diversioni sulle strade che intersecano e collegano le due consolari.

cropped-s-l16002.jpg

SABINA

177 km: Tivoli – Palombara Sabina – Montorio Romano – Poggio Corese – Osteria Nuova – Castelnuovo di Farfa – Monte San Giovanni – Contigliano – Poggio Miirteto – Passo Corese – Monterotondo scalo – svincolo Salaria

sabina

sabina

Partendo da Tivoli, si percorre la SP 30a che corre sul fianco del monte Catillo, dirigendosi verso Palombara Sabina e poi Nerola, dunque addentrandosi nella Sabina più sconosciuta, attraversando gradevoli zone collinari, dove su ogni cocuzzolo c’è un paesello. Il paesaggio si fa più fosco se si prosegue verso Contigliano, vicinissimo a Rieti, da dove si torna indietro. Strade con molte curve e ambiente impervio fino a Poggio Mirteto. Da qui è facile raggiungere la Salaria, o deviare prendendo una delle tante stradine che intersecano il percorso, per scoprire chissà quale altro angolino.

cropped-s-l16002.jpg

MONTI LUCRETILI – TERMINILLO

191 km: svincolo Vicovaro – Licenza – Poggio Moiano – Torricella in Sabina – Rieti – Terminillo – Leonessa – Piediluco – Terni – SS 3 – Narni – svincolo Magliano Sabina

monti lucretili – terminillo

monti lucretili - terminillo

Fantastico questo tour che inizia subito dopo Vicovaro, prendendo la SR 314 che attraversa e valica i monti Lucretili. E’ una strada che si snoda in mezzo al bosco e poi, sul punto di valico, ha un tratto di curve molto invitanti. Poi si scende verso Poggio Moiano e si percorre la Salaria fino a Rieti, da dove ci si inerpica verso il Terminillo. E’ ovvio che la bellissima salita e l’altrettanto bella discesa sono non sono consigliabili in inverno. A quasi 1700 mt., oltre che la purezza dell’aria, con un po’ di fortuna si apprezzerà la vista sullo sfondo, verso est, del Gran Sasso.

20171018_121413

Rieti dalle pendici del Terminillo

 

20171018_122821

I monti abbruzzesi dal Terminillo

20171018_131939

Monte Terminillo

 

20171018_131945

Sella di Leonessa

 

Dopo Leonessa, una strada dalle infinite e godibilissime curve, la SR 571, condurrà al lago di Piediluco, appena dentro l’Umbria, dove una sosta è d’uopo, ed eventualmente anche una visita alle cascate delle Marmore. Si prosegue in territorio umbro verso Terni e Narni, altro luogo che meriterebbe una visita, prima di dirigersi verso lo svincolo autostradale di Magliano Sabina. Se il tempo stringe e bisogna rientra in fretta, da Terni è meglio andare a imboccare la E 80, che poi si congiunge all’Autostrada del sole a Orte.

cropped-s-l16002.jpg

LAGHI TURANO – SALTO

150 km: svincolo Carsoli – Paganico – Catel di Tora – Stipes – Vallecupola – Marcetelli – Collegiove – Campolano – Rocca Vittiana – Borgo San Pietro – Fiumata – Colle Mazzolino – svincolo Torninparte

laghi turano – salto

laghi turano - salto

Al confine con l’Abruzzo, questi due laghi meritano un giro completo di entrambi. Dal casello autostradale E 80 di Carsoli, ci si inoltra sulla SP 34 per raggiungere il Turano, che tra i due laghi è anche quello più turistico e con la strada litoranea più gradevole, e si arriva a Castel di Tora e al colle di Tora, uniti da un un bel ponte che attraversa il punto più stretto del lago.

20171018_104205

Lago del Turano

Si prosegue lasciando la sponda opposta per tornare verso sud dopo un tratto in piena campagna, attraversando poi la Riserva naturale di monte Navegna e monte Cervia. Il percorso è molto articolato e richiede attenzione perché ci sono pochi punti di riferimento. Quindi si torna verso il Salto, iniziando il giro da Campolano e concludendolo, quasi interamente, a Sant’Ippolito. Qui le strade sono impegnative, perché strette e dissestate, per cui sono sconsigliate in caso di tempo piovoso. Si lascia la valle del Salto in direzione di Torninparte, per andare a prendere l’autostrada dall’omonimo casello. Se il tempo stringe, si può optare per lo svincolo di Valle del Salto, raggiungibile dalla più veloce SR 571. Non è un tour rilassante, richiede continua attenzione nella guida, ma attraversa zone di incomparabile fascino.

cropped-s-l16002.jpg

MONTI SIMBRUINI 1

185 km: svincolo Vicovaro – SR. 5 Tiburtina – Arsoli – Cervara di Roma – Livata – Jenne – Vallepietra – Petrella Liri – Capistrello – Filettino – Trevi nel Lazio – Piglio – svincolo Anagni

monti simbruini 1

monti simbruini 1

Molto impegnativo questo tour in uno dei parchi più selvatici e sorprendenti del centro Italia (monti simbruini), caratterizzato da una grande diversità dell’ambiente, bellezze paesaggistiche e ricchezze naturali, prima fra tutte le sorgenti d’acqua. Con questo giro si percorrono tutte le principali strade che attraversano il parco prima da est verso ovest e poi in direzione opposta. Uscendo dalla E 80 a Vicovaro e proseguendo sulla Tiburtina, è subito dopo Arsoli che si inizia una bella salita tortuosa sulla SP 39b, passando da Cervara di Roma, bel paesello letteralmente arroccato sul fianco di una montagna.

cervara 20150905_171029

Cervara di Roma

Con una moto da enduro probabilmente si potrebbe proseguire l’arrampicata oltre Cervara dirigendosi direttamente verso il Livata, ma per i più bisogna proseguire sulla strada maestra, raggiungendo i 1400 metri del monte dopo una irta salita con molti tornanti. In cima, paesaggio fiabesco, con boschi folti e scuri che contornano l’esteso altopiano di un verde intenso.

28062012193

Monte Livata

Poi si scende di nuovo verso Jenne e dopo, tra altre curve, e ci si infila in un fondovalle che è una spaccatura tra i monti che si conclude in una conca. Si passa dunque da Vallepietra, sperduto e sonnacchioso, e poi si risale lungo una strada che attraverso i boschi si riversa in Abruzzo, a Camporotondo. Da qui si raggiunge il più velocemente possibile Capistrello, da dove poi si torna in direzione dei monti, questa volta attraversandoli lungo la SP 30, che percorre un’altra spaccatura più a sud. I tornanti iniziali sono mozzafiato (e lì che c’è il celeberrimo nido delle aquile…..Senza meta), e fermandovi lungo la strada potrete ammirare tutto l’abitato di Capistrello, racchiuso tra due piccole dorsali, e in fondo il Fucino, liscio e pallido.

capistrello 20140907_155104

Capistrello

La strada è stretta e spesso chiusa per frane, per cui la prudenza è d’obbligo. Una diversione verso le piste di Campo Staffi potrebbe essere gradita, soprattutto in primavera per gustare l’aria fresca dei 1800 metri, e poi giù verso Filettino e Trevi nel Lazio, tra foreste e ruscelli. Non è ancora finita, perché dopo si prosegue verso Arcinazzo e Piglio, da dove poi si raggiungerà l’autostrada per rientrare. Credetemi un giro magnifico, che  ubriaca di curve ma che risulta davvero gratificante.

cropped-s-l16002.jpg

MONTI SIMBRUINI 2

112 km: svincolo Castel Madama – Ciciliano – Canterano – Subiaco – Jenne – Trevi nel Lazio – Filettino – Capistrello – Avezzano

monti simbruini 2

monti simbruini 2

Una modo diverso e più veloce di attraversare i Simbruini, con una decisa incursione in Abruzzo fino ad Avezzano; va da se che il percorso potrebbe essere fatto all’inverso. Uscendo dalla E 80 a Castel Madama, ci si inoltra tra le valli dei monti Prenestini (per i quali rimando all’omonimo tour dedicato) fino ad arrivare a Subiaco, da dove si imbocca la SP 45a per salire fino a Jenne. Prima di affrontare le curve e i tornanti della salita, però, consiglio una visita al monastero di S. Scolastica, la cui rara bellezza architettonica è esaltata dalla sua posizione, incastonata e quasi nascosta sul fianco della montagna, che da alla struttura un’ aura di solennità e di suggestiva sospensione nel tempo. Questa volta il Livata non farà parte del giro, quindi da Jenne si andrà in direzione di Trevi nel Lazio e poi Filettino e Valle Granara, percorrendo un fondovalle ricco di corsi d’acqua, sentieri e vegetazione (monti simbruini). Tempo e clima permettendo, una rapida diversione alle piste di Campo Staffi (1800 mt.) non guasta.

12062013084

Parco dei Simbruini

Poi si valica, entrando in Abruzzo, e inizia la discesa sulla SP 30 – a volte chiusa per frane – che, stretta e tortuosa, segue il profilo frastagliato del fianco montuoso offrendo, a un certo punto, una amplissima vista dell’altopiano del Fucino ben racchiuso tra le vette. Al pellegrino devoto non sfuggirà certo il nido delle aquile……! (Senza meta). Dopo tanto bosco, Capistrello apparirà come un porto sicuro dopo una tempesta, e magari ideale per rifocillarsi. Infine rapido trasferimento verso la E 80.

cropped-s-l16002.jpg

MONTI SIMBRUINI 3

125 km: svincolo Vicovaro – Subiaco – Altipiani di Arcinazzo – Vallepietra – Cappadocia – Tagliacozzo – Colli di Montebove – svincolo Carsoli

monti simbruini 3

monti simbruini 3.jpg

Ancora una diversa declinazione del tour nei Simbruini (e non solo) a cavallo tra  Lazio e Abruzzo. In questo caso, partendo da Carsoli, la canonica tappa a Subiaco è poi seguita da un allungo fino ai prati verdi e rilassanti di Arcinazzo. Da qui si raggiunge la SP 45a, che è quella che attraversa i boschi dei Simbruini, nel nostro caso da sud verso nord, arrivando  allo sperduto borgo di Vallepietra.

12062013086

Parco dei Simbruini

Da qui un’erta salita porta verso il valico (con tanto di santuario in cima), per poi ridiscendere verso Cappadocia, con la prudenza commisurata alla ridotta carreggiata, e proseguire verso Tagliacozzo. Si potrebbe a questo punto riprendere l’autostrada, ma se si ha tempo, consiglio invece di andare a valicare i Colli di Montebove, tra una serie di tortuosissime curve, dove, a 1200 metri s.l.m., si staglia nel cielo un albergone sinistro e deserto. Passato lo sgomento, di nuovo giù tra le curve fino a Carsoli. Un giro davvero bello perché molto vario nel percorso e con tratti di guida particolarmente impegnativa.

cropped-s-l16002.jpg

CASTELLI ROMANI

120 km: Tuscolana – Frascati – Rocca Priora – Macere – Velletri – Pratoni del Vivaro – Tuscolo – Rocca di Papa – Genzano di Roma – Nemi – Lago di Albano – Grottaferrata – Anagnina

castelli romani

castelli romani 

Non sarebbe potuto mancare, tra gli itinerari del Lazio, un bel giro che tocchi tutti i punti caratteristici degli arcinoti “castelli”, ovvero i paesi a sud est di Roma appollaiati ognuno sul suo cocuzzolo, spesso attorniati da vigne ben curate. Tra le mille possibili varianti, io ne propongo una che, per quanto possibile, evita i centri più trafficati, pur attraversando in lungo e in largo la zona, sviluppandosi lungo due direttrici principali, la SP. 215 e la SP. 217, e le strade che le collegano. Naturalmente il primo centro ad essere raggiunto, partendo dalla Tuscolana, è Frascati, dove un caffè in piazza ci sta tutto. Poi consiglio di proseguire “dritto”, verso Monte Porzio, Monte Compatri e Rocca Priora, e da qui confluire sulla SP. 215 in direzione di Macere. Poi decisa deviazione a sud est verso Lariano (famosa per il pane e derivati) e Velletri. Da qui si imbocca la SP. 217, che con un tratto di salita tortuosa, particolarmente divertente da “guidare”, porta ai Pratoni del Vivaro, un bell’altopiano erboso noto per gli allevamenti di cavalli. Il rettilineo tra la SP. 217 e la 215 è fin troppo….invitante; meglio fermarsi per una sosta (c’è uno con un furgone attrezzato a cucina che fa una cacio e pepe pazzesca!). Tornati sulla SP. 215 si va di nuovo verso Frascati, ma prima di arrivarci, si può fare una diversione sul Tuscolo, tra boschi freschi d’estate e umidi d’inverno. Dopo il nuovo passaggio a Frascati, via verso Grottaferrata e poi Rocca di Papa, con un po di saliscendi, proseguendo poi verso Genzano di Roma (dove il traffico causa un po di fastidio), e quindi Nemi. Una visita in paese, a picco sul lago e davvero suggestivo, ci sta benissimo. Si prosegue dunque sulla SP. 217 fin quando si incrocia la discesa verso il lago di Albano, più grande di quello di Nemi e con spiagge che, d’estate, consentono anche di fermarsi per un bagno. Si lascia poi il lago attraverso un tunnel che sbuca non distante da Marino, da dove poi si torna verso Grottaferrata, e da qui ci si immette nei bei curvoni in discesa dell’ Anagnina, che finisce a Roma. Sembra complicato ma non lo è!

cropped-s-l16002.jpg