254 km: Perdasdefogu – Esterzili – Sadali – Taquisara – Stazione Villagrande – Talana – Urzulei – Baunei – Arzana – Gairo Sant’Elena – Ulassai
barbagia di seulo – gennargentu ogliastrino

Bello andare a perdersi nelle viscere profonde della Sardegna sud-orientale, alla scoperta delle località più recondite. Diciamo che si parte da Perdasdefogu, visto che è il punto più a sud, e si va a inforcare la SP. 53 in direzione di Esterzili. La strada si snoda lungo un crinale sulla linea degli 800 mt., ma per farla più interessante dopo un po si devia su una stradina sulla destra che raggiunge i quasi 1200 mt. del Monte Santa Vittoria, una delle punte più alte di tutto il sud; la vista infatti è magnifica e se la giornata è tersa sembrerà di abbracciare con lo sguardo mezza isola!



Superata Esterzili si va giù a capofitto fino a un ponticello, e poi si sale per una serie di robusti e godibilissimi tornanti tutti da guidare fino ad immettersi sulla SS.198. Siete già nella Barbagia di Seulo, in direzione di Sadali, attraversando più volte la ferrovia a scartamento ridotto e ancora più ridotta manutenzione che interseca continuamente la statale. Addentrandosi nella boscaglia si attraversano gli sperduti Seui, Ussassai e Taquisara, ma poi, anziché proseguire e sfociare in Ogliastra, si devia verso nord e si sale nel deserto più assoluto verso pascoli in altura, dove nonostante le decine e decine di mandrie allo stato brado si fa fatica a vedere un cristiano.

Si staglia, dunque, erta e levigata, la roccia di Perda Liana, che non smetterà mai di sorvegliarvi mentre le girate attorno con un po di inspiegabile disagio, tanto pare aliena per quanto appare levigata e tetragona. I pascoli continuano e il paesaggio rimane desolato fino ad arrivare a un piccolo ponte, dove finalmente spunta la stazione ferroviaria (abbandonata?) di Villagrande Strisaili; a quel punto non si può non passare dall’omonimo paese, e si approfitta per percorrere un tratto del vecchio tracciato della SS. 389. Quindi si devia sulla destra e si prende si una ignota stradina che porta a Talana; la sensazione di smarrimento aumenta e solo le cime – biancastre d’inverno – del Gennargentu che si intravedono guardando a est, continuano a funzionare come unico riferimento. Poi, alla fine dell’ultima salita, si valica, e all’improvviso lo spettacolo è fantastico: la vista è aperta su tutta la vallata sottostante fino ad Arbatax, a oltre 30 chilometri in linea d’aria. E’ una immensa conca racchiusa dalle alture ove è dolcemente adagiata l’inconfondibile Baunei, con il Monte Mudugna che incrocia con la sua prua in mezzo alla valle. Dopo le foto di prammatica, si va giù a picco nei tornanti a cercare Talana nelle pieghe della montagna, e poi ancora più giù verso Urzulei, letteralmente nascosta nell’ansa più recondita della valle. Dopo un robusto piatto di culurgiones, si raggiunge la mitica SS. 125 e si torna verso sud, oltrepassando Baunei; poi a Tortolì si devia nuovamente verso l’interno, sulla SP. 27, in direzione di Arzana, e poi si torna sulla SS. 198, attraversando boschi lussureggianti fino a Gairo. Da qui si raggiunge Ulassai, sul versante opposto della valle, e quindi il bivio con la SP. 13, su cui si potranno percorrere gli ultimi 25 chilometri che mancano per tornare a Perdasdefogu.
